
LETTERA DAL GIAPPONE
Avete presente quei momenti in cui vi dite: ‘Basta, mollo tutto e me ne vado’? Ecco, a Nicola è capitata più o meno la stessa cosa, ma, a differenza di tanti quaquaraqua, l’ha fatto davvero.
Bang Bang Radio per chi non la conoscesse (dove cazzo vivete?!) è la webradio, direttamente dalla zona rossissima di Casalpusterlengo che include, tra le varie rubriche dedicate al calcio locale, al gossip e cinema, uno spazio immolato alla musica underground, attento soprattutto alle realtà e alle band contemporanee provenienti dal nord Italia e non solo.
Più che celebre è ormai l’appuntamento settimanale della Bang Bang Chart ovvero la classifica stilata da o’ direttò, Daniele Foini. Ogni settimana le bombette che ci rifila, scavando negli oscuri meadri di bancamp, ci lasciano così sbalorditi che abbiamo deciso di avviare una collaborazione, proponendovi le 7 migliori canzoni (prediligendo gruppi non italiani che presumibilmente già conoscete) delle Bang Bang Chart di ogni mese.
Questo è già il terzo appuntamento es tavolta sembra essere particolarmente succolento. Si spazia dalla solita Australia fino ad arrivare in Romania. Presenza d’onore per Julien Papen che compare in ben 2 articoli di questo BIWEEKLY #8. Parola a BBR.
Reiz – Gefahr Im Verzug [Germania]
da “Das Kind wird ein Erfolg” (2020), Spastic Fantastic Records
I Reiz sono quattro tizi da Mannheim, Germania occidentale, che esistono solo dal 2018 o giù di lì e hanno rilasciato finora solo un paio di demo e altrettanti album. “Das Kind word sin Erfolg” (letteralmente, “Il bambino avrà successo”, abbiamo controllato su Gugol) è l’ultimo arrivato, un disco dritto e secco che fa simpatia fin da subito a noi italiani perchè in copertina c’è un tizio che fa la pizza attorniato da una folla adorante. Il brano che abbiamo selezionato è una bella cavalcata garage punk veloce e ignorante.
Warm Exit – No Fang No Fun [Belgio]
da “Warm Exit/Fat Time” (2020), Autoprodotto
Saltiamo poco lontano, nel Belgio, ovvero una delle nostre nazioni prefe, musicalmente, anzi garagisticamente parlando. Estrapoliamo fuori dal buco nero di Bandcamp perciò questi Warm Exit, quartetto fresco fresco che ci ha regalato non più che un demo e un singolo, questa No Fang No Fun appunto. Il brano è grezzo e uber-lofi, tutto chitarre grattugiate, cantato stile walkie talkie e un paio di synth sgangherati qua e là. Che si può volere di più?
D.E.N.I.S.- Citadine Soundbox [Romania]
da “My 1st Tape I’m DENIS” (2020), Autoprodotto
Vi chiedevate se in Romania c’è roba figa? Se sì, ve lo assicuriamo noi: c’è. Abbiamo pescato questo ragazzotto, Denis, che ha buttato fuori qualche pezzo negli ultimi mesi e poi una cassettina per raccoglierli. Poco? Sticazzi: a noi piace e quindi eccolo qua nella nostra top 7 di luglio. Il pezzo, Citadine Soundbox, è uno sfogo punk di quelli fatti bene: veloce, incazzoso, con i riffoni spezzati e il cantato tra l’urlato e il declamato che fila come una rasoiata.
Mini Skirt – Pretty [Australia]
da “Casino” (2020), Autoprodotto
Poteva mancare l’Australia nel nostro best of mensile? Certo che no. Questa volta saltiamo a Byron Bay, una splendida zona sulla costa orientale del continente oceanico per portarvi questi Mini Skirt. Attivi da qualche anno, hanno pubblicato finora solo qualche demo, EP e uno split, perciò “Casino” è il loro primo vero album. Pretty è il brano che vi proponiamo: conciso, essenziale, marcio e pezzato al punto giusto.
Brick Head – Party [Australia]
da “Thick As Bricks” (2020), Autoprodotto
Restiamo in terra australiana, ma spostiamoci nella più mainstream Melbourne, andando a pescare questo progetto, i Brick Head. Questo “Thick As Bricks” è un esordio assoluto: nove pezzi furiosamente lo-fi che a stento raggiungono i due minuti. Il brano che abbiamo scelto, “Party”, è una sgangheratissima sfuriata tutta dissonanze e gracchiare generalizzato, di chitarre, di voce, di intenzioni. Favolosa.
Julien Papen – Luna Bronx [Svizzera]
da “JPPN – World K.O.” (2020), Magut Records
Julien Papen è un tizio di Lugano che va in giro da un paio d’anni suonando tutto da solo e buttando fuori EP e roba varia, tra cui quest’ultima uscita, “JPPN – World KO”, con la costante della bassa fedeltà e di un gusto molto particolare per le copertine (date un’occhiata al suo Bandcamp e capirete). Questa “Luna Bronx” è un brano pregno di noia e malessere esistenziale, cosa che si riflette nel modo in cui chitarre, batteria e voce sembrano trascinarsi fino alla fine del brano in una nebbia vagamente allucinogena. Consigliatissimo.
Fuzz – Returning [USA]
da “III” (in uscita, ottobre 2020), In the Red Recordings
Chiudiamo con l’unico brano del lotto che probabilmente di presentazioni non ne ha bisogno. I Fuzz sono il progetto più chitarroso e casinista di Ty Segall, fondato insieme al sodale di sempre Charles Moothart e a Chad Ubovic (Meatbodies), i quali, finalmente, hanno deciso di regalarci un terzo disco, in uscita a ottobre (intitolato semplicemente III, in linea con gli anonimi predecessori). “Returning” è il degno antipasto, e da quel che abbiamo sentito, c’è da spettarsi la solita gustosa indigestione di watt.
Avete presente quei momenti in cui vi dite: ‘Basta, mollo tutto e me ne vado’? Ecco, a Nicola è capitata più o meno la stessa cosa, ma, a differenza di tanti quaquaraqua, l’ha fatto davvero.
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