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Il punk è come le uova: ha una forma perfetta benché sia fatto col culo
A distanza di un anno dall’EP d’esordio “Wild Cobs”, la band più gabber che ci sia torna con il singolo “Tell me Why”. Un tributo ad un personaggio che tanto ha ispirato la band durante questi anni di scorribande per lo stivale e non solo. Spesso usato come visual durante i loro concerti, Techno Viking e la sua celebre cavalcata diventano stavolta i protagonisti del suddetto video.
Voci mormorano si tratti di una track ripescata da vecchi brani registrati e finiti nel dimenticatoio quando ancora la band sguazzava nel suo brodo primordiale. Tant’è che probabilmente la batteria non fu suonata nemmeno da Johnny Lad, bensì da nessuno sa chi (o cosa). Un pezzo che si discosta notevolmente dalle sonorità attuali della band, ma che ne abbraccia in pieno lo spirito libertino e naif. Il brano è stato registrato con tecniche rudimentali proprio qui in Stanzino e masterizzato dall’abile orecchio di Riccardo Zamboni al Trai Studio di Inzago (MI).
La band ha inoltre confessato a noi di SS che seguirà un EP (di cui presto avremo notizie) contenente il singolo e altri 3 pezzi risalenti allo stesso periodo.
Il video (come anche la copertina) è stato ideato e montato da quello che è considerato uno dei registi e artisti più avant-garde di sempre della scena Stanzy: Adrian Palace.
Ai microfoni di Super Stanzy l’eclettico artista mascherato ha dichiarato di essere molto soddisfatto delle sue creazioni e che erano anni che sognava di poter realizzare un’opera tributo al grande Techno Viking. Come, inoltre, si è recentemente scoperto, A. Palace avrebbe immortalato il vichingo anche nella copertina del singolo per essere in seguito rimosso a causa di problemi di copyright. Sembra che lo stesso Techno Viking l’abbia minacciato con ritorsioni che, nel più spiacevole dei casi, consisterebbero in una techno cavalcata fino a Stanzini, con conseguenze spiacevoli per il nostro eroe.
Il punk è come le uova: ha una forma perfetta benché sia fatto col culo
Questa è la maxi storia di come la nostra vita è cambiata capovolta sottosopra sia finita
Duecento moretti da 66 grazie, le devo bere e rompere per terra.